Un po’ di chiarezza sulla prossima app IMMUNI
Nelle ultime settimane in tutto il mondo i paesi hanno deciso di usare la tecnologia per fronteggiare il virus. Molti Stati hanno in programma di utilizzare delle app di contact tracing (letteralmente ‘tracciamento dei contatti’) che permettono di avvisare i possessori degli smartphone che sono stati in contatto con persone risultate positive al SARS-COVID19. Questi strumenti digitali hanno permesso alla Corea del Sud di arginare velocemente il contagio.
Ma ci sono molti dubbi sul loro utilizzo, specialmente in termini di privacy personale e della condivisione dei propri dati. Dopo diversi articoli e analisi possiamo dire che l’app IMMUNI dal punto di vista della privacy e sicurezza dei dati, può ritenersi uma delle app più sicure che mediamente chiunque di noi possa avere nel proprio telefono, e tra le più riservate del mondo di questa categoria.


A contrario di molti paesi come Cina, Francia, Germania, Turchia e UK l’app italiana IMMUNI ha ricevuto 5 stelle su 5 dall’MIT Technology Review che ha analizzato tutte le app di contact tracing nei diversi stati, considerando importanti fattori che tutelano la privacy come la trasparenza, limitazione all’uso dei dati, distruzione dei dati raccolti e quantità di informazioni raccolte.
Oltre a questa valutazione da parte degli esperti, sono stati pubblicati tutti i documenti tecnici che spiegano il funzionamento dell’app e la gestione delle interazioni fra dispositivi e il server. E si evince come innanzitutto non venga usato il GPS, non vengono raccolti dati personali come nome, sesso, email e indirizzo. La responsabilità dei dati è del Ministero della Salute che li conserva in un server in Italia, tutte le comunicazioni tra i dispositivi sono crittografate e gli identificativi dei dispositivi cambia ogni 15 minuti.
Per andare a vedere la documentazione originale andare a questo Link.