Abbiamo chiesto alla Professoressa Bonifacino, presidente di IncontraDonna Onlus, responsabile dell’Unità Diagnostico-Terapeutica di Senologia – U.O.C. di Oncologia Medica presso l’Azienda Ospedaliero-universitaria Sant’Andrea e docente della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, la sua opinione sulla telemedicina.
L’opinione sulla telemedicina della Professoressa Bonifacino
Il Covid-19 ha necessariamente dato una svolta al mondo digitale, in Italia e nel resto del mondo. Gli incontri da remoto, durante questo periodo, sono stati di gran lunga maggiori rispetto ai convegni e alle riunioni in presenza. Basti contare la quantità di webinar con associazioni scientifiche, associazioni di pazienti, aziende del farmaco etc, che hanno preso vita durante la pandemia.
Molte di queste iniziative digitali erano dedicate anche ai pazienti per la necessità di essere in loro prossimità. Certamente un esame medico non può essere sostituito dalla digitalizzazione o dall’intelligenza artificiale. La teleassistenza e il teleconsulto, però, possono aiutare le persone affinché non si sentano sole in questo periodo. Questi strumenti danno la possibilità di colloquiare con il proprio medico o con uno specialista, al fine di fugare dei dubbi sulla propria condizione o sulla terapia da intraprendere. Risultano utili anche per chiedere consigli su come gestire la propria quotidianità, chiedendo dei suggerimenti sull’alimentazione e l’attività fisica, o per avere un parere clinico sulle ultime analisi effettuate.
“Questa pandemia ci ha piegati, ma non ci spezzerà. Ne usciremo inizialmente abbattuti, affranti, psicologicamente provati, e probabilmente con molte più patologie, soprattutto oncologiche (ma anche cardiovascolari, metaboliche, neurologiche…), ma sono certa che in futuro saremo anche più forti. Metteremo in atto tecnologie ancora più avanzate, modalità per poter raggiungere persone e pazienti senza far mancare loro la possibilità del curarsi e del prendersi cura di sé.”
E’ necessario, inoltre, rivedere l’asse territorio-ospedale, oltre a rendere efficaci i servizi in rete. Ad esempio la somministrazione di alcuni farmaci, o il ritiro di farmaci essenziali particolarmente costosi, nonché efficaci, dovrebbe essere dislocata sul territorio e sulle farmacie di zona. Una nota negativa riguarda anche la prevenzione, durante il 2020 in alcune regioni le indagini di screening si sono ridotte fino al 60%.
L’attività di IncontraDonna Onlus
I dati del 2020 della decima edizione di Frecciarosa – la prevenzione viaggia in treno.
Nella scorse edizioni specialisti senologi offrivano consulenze gratuite ed ecografie, a bordo dei treni o nelle stazioni di tutta Italia. Alle donne veniva poi consegnato il “Vademecum della Salute”, un libricino contenente informazioni utili sulla prevenzione delle patologie tumorali.
Nel 2020, a causa delle restrizioni previste per arginare la pandemia, Frecciarosa ha cambiato volto. Un team di oncologi ha offerto consulenze gratuite in diretta streaming, con il supporto della tecnologia Digital Human Event.
Nel mese della prevenzione in rosa sono anche stati offerti webinar ed eventi in diretta, è stato possibile consultare il Vademecum della Salute e seguire tutorial. La prevenzione del tumore al seno non è stato l’unico argomento trattato, anche la promozione alla salute ha avuto il suo spazio.
I numeri sono stati confortanti, decine di migliaia di persone hanno visualizzato il sito e partecipato alle attività proposte, mentre centinaia di persone hanno avuto la possibilità di interagire con gli specialisti. Nello specifico sono stati effettuati 246 videoconsulti e 85 pazienti hanno ricevuto consulenza tramite e-mail.
L’App tedesca Curia e il supporto di IncontraDonna per rendere i pazienti consapevoli degli studi clinici attivi
Abbiamo chiesto alla Professoressa, infine, di illustrarci l’App Curia che la sua Onlus ha portato in Italia grazie alla nuova partnership con l’azienda Innoplexus.
“Sono stata contattata dalla Germania dove Curia è una App che è già una realtà. In Italia, invece, abbiamo ancora qualche retaggio culturale di troppo che ci allontana, o meglio ci fa aderire con diffidenza, alla ricerca clinica (clinical trials). Il paziente ha ancora l’idea che entrare in un gruppo di ricerca (trial) voglia dire sperimentazione, medicina sperimentale, qualcosa di non approvato e che stiamo testando su di lui per verificarne l’efficacia.
Le nostre battaglie come associazione sono rivolte anche alla maggiore diffusione del concetto di ricerca clinica; c’è ancora troppa poca informazione e la forma divulgativa è ancora spesso al margine dell’informazione. Inoltre, c’è la battaglia più importante, affinché i tempi degli enti regolatori siano più rapidi e meno burocraticizzati. Abbiamo fiducia che questa strada sia oggi percorribile con maggiore potenza e velocità a favore del diritto di equità di accesso alle cure.” Lo scopo di Curia e di IncontraDonna è quello di incentivare un coinvolgimento attivo e consapevole del paziente nel percorso di cura e nelle decisioni che lo riguardano.
Come si usa
Curia, scaricabile da qui per i dispositivi Android e Apple, sfruttando le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, permette di:
- trovare le terapie disponibili per le principali patologie oncologiche;
- cercare gli studi clinici attivi, vicino a dove ci troviamo o in tutto il mondo;
- contattare gli esperti specializzati nel trattamento della patologia ricercata.
Dopo aver scaricato l’applicazione, il paziente crea il proprio profilo e risponde al questionario dove gli viene richiesto di indicare l’organo colpito dalla patologia e il raggio chilometrico entro il quale si vogliono visualizzare gli studi clinici attivi. Il paziente potrà poi decidere di inviare una richiesta di partecipazione e sarà messo in contatto con i responsabili dello studio di interesse.
L’impegno concreto di IncontraDonna Onlus
Lo staff della Onlus è sempre attivo per la creazione dei contenuti da divulgare, attraverso il sito internet e i canali social. E’ presente anche una newsletter che permette di rimanere sempre aggiornati sui contenuti e sulle iniziative. A breve saranno disponibili anche dei video dove la Professoressa Adriana Bonifacino, con l’aiuto di infografiche, illustra l’iniziativa in qualità di esperto clinico.